Articolo Decorazioni Decorare casa
L'arte del découpage freccevenerdì 30 agosto 2013      


Il découpage è una tecnica decorativa che ha mutato il suo significato rispetto al passato. Nata in Europa nel Medioevo dove i monaci la utilizzavano per valorizzare i loro manoscritti, si diffuse del tutto a partire dal 1600. Il termine découpage deriva dal verbo francese découper che in italiano significa ritagliare. I primi ad utilizzarla furono i veneziani i quali, affascinati dalla cultura orientale, cercarono di imitarla ritagliando delle stampe esotiche e incollandole su oggetti di qualsiasi materiale.

Queste stampe venivano poi protette dalla sandracca, una resina estratta da un albero originario del Nord Africa. Il risultato era un utensile simile se non identico all’originale e, per tale motivo, il découpage venne denominato l’ “arte dei poveri”. Ancora non si voleva riconoscere che si trattava di una vera e propria arte; forse poiché nacque in concomitanza con il Barocco e l’attenzione cadde completamente su grandi artisti come il pittore Caravaggio e l’architetto e scultore Gian Lorenzo Bernini. Poi avvenne la nascita del Rococò nel 1700, un’arte decorativa ancora più sfarzosa rispetto alla precedente.

Il 1800 fu invece l’epoca dell’arte irrazionale, ovvero del Romanticismo che esaltò l’individuo nel suo aspetto sentimentale e spirituale. Dopo il Romanticismo prevalsero il Realismo, l’Impressionismo, il Cubismo. Tutti movimenti artistici intorno ai quali il découpage continuava ad essere utilizzato ma rimaneva in disparte fino ad arrivare al giorno d’oggi dove finalmente sta ottenendo la fama e l’importanza che merita. L’Italia continua ad essere il Paese prediletto, tanto è vero che il 28 e il 29 settembre dalle ore 10.00 alle ore 19.00 si terrà l’undicesima Giornata Nazionale di Découpage Italia a Pizzighettone, in provincia di Cremona.

Sarà un fine settimana molto intenso che vedrà riunirsi appassionati e non. Infatti, anche i principianti possono diventare degli esperti in poco tempo. Basta avere pazienza e seguire alcuni passaggi importanti:
  1. acquistare il cosiddetto “kit découpage” disponibile in negozi per belle arti ,cartolerie ben fornite o su internet. Il kit completo è costituito da: un pennello setole sintetiche n.00, un pennello setole sintetiche n.2, un porta pennelli, undici colori, una colla per découpage 80 ml, una vernice protettiva lucida 80 ml, una tegola in terracotta;
  2. individuare il materiale sul quale praticare il découpage. Oltre alla ceramica, può essere applicato al legno, vetro, tessuto, plexiglass, vimini, metallo;
  3. scegliere la carta per il découpage (rintracciabile anch’essa in determinati punti vendita) presente in vari tipi. Esistono le carte opache porose e le carte velate che sono eccellenti perché la colla riesce ad attaccarsi senza problemi; le carte patinate in cui le stampe sono più brillanti ma prima di utilizzarle bisogna bagnarle con l’acqua per levare la patinatura; le carte di riso realizzate tramite la lavorazione di alcune piante. E’ interessante sottolineare che la carta di riso viene chiamata anche washi poiché deriva dalla lingua giapponese. Di fatti, wa significa Giappone e shi carta. Questo fa intendere che il découpage si sviluppò, anche se in maniera differente, non solo in Europa. Ad ogni modo, se la carta per il découpage manca e la voglia di comprarla scarseggia, si possono usare anche carte da regalo, fogli di giornali, cartoline e tovaglioli;
  4. prediligere le immagini, ritagliarle e disporle in modo armonico tra di loro;
  5. incollare le figure spalmando la colla con una pennellata leggera dal centro verso l’esterno. In questo modo la carta aderisce bene e si evitano bolle d’aria e sostanze adesive in eccesso;
  6. adottare una vernice trasparente (dall’alto verso il basso e viceversa, da destra verso sinistra e viceversa) sintetica, all’acqua, lucida o opaca. La seconda risulta essere quella più utilizzata poiché è priva di odore, non tanto tossica, e si asciuga in poco tempo. Un particolare tipo di vernice all’acqua è la vernice “vetrificante”, utilizzata quasi esclusivamente per il vetro;
  7. dare spazio alla fantasia e alla creatività. Come ogni tipologia di arte, anche il découpage è diventato un mezzo per esprimersi e mettere in pratica le proprie capacità.
E’ un passatempo piacevole e divertente con il quale affrontare la crisi economica attuale: si risparmia ottenendo con poco qualcosa di bello, utile e decorativo. Per la nostra casa, il nostro ufficio, il nostro garage.. E per noi stessi. Buon divertimento  ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Beatrice  Casella - vedi tutti gli articoli di Beatrice  Casella



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Queste stampe venivano poi protette dalla sandracca, una resina estratta da un albero originario del Nord Africa. Il risultato era un utensile simile se non identico all’originale e, per tale motivo, il découpage venne denominato l’ “arte dei poveri”. Ancora non si voleva riconoscere che si trattava di una vera e propria arte; forse poiché nacque in concomitanza con il Barocco e l’attenzione cadde completamente su grandi artisti come il pittore Caravaggio e l’architetto e scultore Gian Lorenzo Bernini. Poi avvenne la nascita del Rococò nel 1700, un’arte decorativa ancora più sfarzosa rispetto alla precedente.

Il 1800 fu invece l’epoca dell’arte irrazionale, ovvero del Romanticismo che esaltò l’individuo nel suo aspetto sentimentale e spirituale. Dopo il Romanticismo prevalsero il Realismo, l’Impressionismo, il Cubismo. Tutti movimenti artistici intorno ai quali il découpage continuava ad essere utilizzato ma rimaneva in disparte fino ad arrivare al giorno d’oggi dove finalmente sta ottenendo la fama e l’importanza che merita. L’Italia continua ad essere il Paese prediletto, tanto è vero che il 28 e il 29 settembre dalle ore 10.00 alle ore 19.00 si terrà l’undicesima Giornata Nazionale di Découpage Italia a Pizzighettone, in provincia di Cremona.

Sarà un fine settimana molto intenso che vedrà riunirsi appassionati e non. Infatti, anche i principianti possono diventare degli esperti in poco tempo. Basta avere pazienza e seguire alcuni passaggi importanti:
  1. acquistare il cosiddetto “kit découpage” disponibile in negozi per belle arti ,cartolerie ben fornite o su internet. Il kit completo è costituito da: un pennello setole sintetiche n.00, un pennello setole sintetiche n.2, un porta pennelli, undici colori, una colla per découpage 80 ml, una vernice protettiva lucida 80 ml, una tegola in terracotta;
  2. individuare il materiale sul quale praticare il découpage. Oltre alla ceramica, può essere applicato al legno, vetro, tessuto, plexiglass, vimini, metallo;
  3. scegliere la carta per il découpage (rintracciabile anch’essa in determinati punti vendita) presente in vari tipi. Esistono le carte opache porose e le carte velate che sono eccellenti perché la colla riesce ad attaccarsi senza problemi; le carte patinate in cui le stampe sono più brillanti ma prima di utilizzarle bisogna bagnarle con l’acqua per levare la patinatura; le carte di riso realizzate tramite la lavorazione di alcune piante. E’ interessante sottolineare che la carta di riso viene chiamata anche washi poiché deriva dalla lingua giapponese. Di fatti, wa significa Giappone e shi carta. Questo fa intendere che il découpage si sviluppò, anche se in maniera differente, non solo in Europa. Ad ogni modo, se la carta per il découpage manca e la voglia di comprarla scarseggia, si possono usare anche carte da regalo, fogli di giornali, cartoline e tovaglioli;
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  5. incollare le figure spalmando la colla con una pennellata leggera dal centro verso l’esterno. In questo modo la carta aderisce bene e si evitano bolle d’aria e sostanze adesive in eccesso;
  6. adottare una vernice trasparente (dall’alto verso il basso e viceversa, da destra verso sinistra e viceversa) sintetica, all’acqua, lucida o opaca. La seconda risulta essere quella più utilizzata poiché è priva di odore, non tanto tossica, e si asciuga in poco tempo. Un particolare tipo di vernice all’acqua è la vernice “vetrificante”, utilizzata quasi esclusivamente per il vetro;
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